Crescione, lattuga,
tarassaco, rucola... le varietà di insalata sono tantissime, e l'estate
è veramente la scelta più fresca che ci sia, da arricchire con altri
ingredienti, come cubetti di prosciutto cotto e di mozzarella, per
trasformarla in un gustoso piatto unico.
L'insalata è ricca di vitamine, e a seconda della varietà, possiede varie sostanze amiche del tuo organismo: la
rucola, e anche il crescione, per esempio contengono molta vitamina C,
che combatte l'invecchiamento della pelle e la formazione delle rughe.
Il tarassaco contiene grandi quantità di vitamina A,
che svolge anch'essa un'azione positiva per l'epidermide, perchè ne
favorisce la rigenerazione cellulare. Un tratto comune di tutte
le insalate è quello di essere ricche di fibre, che favoriscono il
transito intestinale e depurano l'organismo; le fibre inoltre "gonfiano"
lo stomaco, regalando al cervello una sensazione di sazietà.
Consumata prima del pranzo o della cena, l'insalata può
quindi ridurre il senso della fame, permettendoci di ridurre le
porzioni di cibo successive. Sappi che le verdure a foglia verde sono
composte per il 90 % di acqua, quindi oltre ad essere leggere combattono
anche la ritenzione idrica. Insomma, questo piatto è veramente alla
base di una alimentazione sana, sia che si voglia perdere qualche chilo
di troppo, sia che si voglia curare l'aspetto della pelle e la salute
dell'organismo. Associatela alla carne o al pesce cotti alla griglia, e
terminate il pasto con una bella macedonia di frutta, l'equivalente dolce dell'insalata, ricchissima anche lei di vitamine preziose per l'organismo.
martedì 25 giugno 2013
L'insalata fa bene all'organismo
Etichette:
bellezza,
benefici dell'insalata,
benessere,
crescione,
cura del corpo,
dieta,
forma fisica,
frutta,
insalata,
lattuga,
mangiare l'insalata,
news,
restare in forma,
salute
Le migliori soluzioni da portare in tavola per ridurre il girovita
Il
girovita abbondante non è solo un problema estetico ma un rischio per la
salute. La massa grassa non dovrebbe superare il 20% del peso totale
nell'uomo e il 30% nella donna e il grasso più pericoloso è proprio
quello dell'addome.
Attività fisica e alimentazione mirata sono le due parole magiche che possono farci arrivare alla fatidica prova costume senza quegli antiestetici rotoli sui fianchi. Come correre ai ripari, quindi? Oltre a un po’ di movimento è necessario inserire almeno due di questi superalimenti ad ogni pasto...
1) LegumiInsostituibili ingredienti di ogni dieta, apportano proteine, fibre, calcio e ferro. Per chi ha difficoltà a tollerarli per l'alta percentuale di fibre che possono scatenare produzione di gas, i nutrizionisti suggeriscono di privare i legumi della pellicola che li ricopre (ricca di cellulosa, difficile da digerire) e passarli.
2) Mandorle e frutta secca non salata
Anacardi, nocciole, noci di Macadamia, noci pecan, pinoli, pistacchi e noci
devono essere parte integrante di una dieta sana perché ricca di grassi insaturi che fanno bene al cuore e di vitamina E che è un potente antiossidante.
3) Ortaggi a foglia verdeBietole, spinaci e insalata proteggono la salute in generale e riducono notevolmente i rischi di tumore al seno.
Attività fisica e alimentazione mirata sono le due parole magiche che possono farci arrivare alla fatidica prova costume senza quegli antiestetici rotoli sui fianchi. Come correre ai ripari, quindi? Oltre a un po’ di movimento è necessario inserire almeno due di questi superalimenti ad ogni pasto...
1) LegumiInsostituibili ingredienti di ogni dieta, apportano proteine, fibre, calcio e ferro. Per chi ha difficoltà a tollerarli per l'alta percentuale di fibre che possono scatenare produzione di gas, i nutrizionisti suggeriscono di privare i legumi della pellicola che li ricopre (ricca di cellulosa, difficile da digerire) e passarli.
2) Mandorle e frutta secca non salata
Anacardi, nocciole, noci di Macadamia, noci pecan, pinoli, pistacchi e noci
devono essere parte integrante di una dieta sana perché ricca di grassi insaturi che fanno bene al cuore e di vitamina E che è un potente antiossidante.
3) Ortaggi a foglia verdeBietole, spinaci e insalata proteggono la salute in generale e riducono notevolmente i rischi di tumore al seno.
Spinaci,
cicoria e vegetali verde scuro, contenendo acido folico, sono utili per
proteggere anche il colore dei capelli dal sole. L'insalata contiene
vitamine, calcio, fosforo, potassio e vitamina E, che aiuta a proteggere
il corpo dalle intossicazioni da smog e a prevenire i disturbi di cuore
e circolatori.
4) Latte e yogurtAlimenti indispensabili a tutte le età, sono la migliore fonte di calcio, importantissimo per le ossa. Se fate un'attività sedentaria, poco sport e dovete state attenti alle calorie optate per quello parzialmente scremato il cui contenuto di grassi è compreso tra un minimo dell’1% un massimo dell’1,8%. Quello "scremato" è quello più magro per antonomasia.
5) UovaSono un'ottima fonte di proteine, ma chi soffre di colesterolo alto dovrebbe evitare il tuorlo che ne è ricco, ma può mangiare l'albume che è costituito da proteine e non contiene grassi.
6) Olio d'olivaTiene basso il colesterolo con i grassi monoinsaturi, ha una azione protettiva sulle arterie. Ricco di vitamina E svolge anche un'azione antiossidante.
7) Pane e cereali integraliLe fibre dei cereali integrali sono ottime alleate contro il cancro al colon retto , forniscono carboidrati complessi, la fonte di energia meglio utilizzata dall'organismo, evitando (grazie al contenuto di fibre) che s'innalzi troppo il livello di zuccheri nel sangue.
La pasta integrale contiene circa 30 calorie in meno di quella tradizionale.
4) Latte e yogurtAlimenti indispensabili a tutte le età, sono la migliore fonte di calcio, importantissimo per le ossa. Se fate un'attività sedentaria, poco sport e dovete state attenti alle calorie optate per quello parzialmente scremato il cui contenuto di grassi è compreso tra un minimo dell’1% un massimo dell’1,8%. Quello "scremato" è quello più magro per antonomasia.
5) UovaSono un'ottima fonte di proteine, ma chi soffre di colesterolo alto dovrebbe evitare il tuorlo che ne è ricco, ma può mangiare l'albume che è costituito da proteine e non contiene grassi.
6) Olio d'olivaTiene basso il colesterolo con i grassi monoinsaturi, ha una azione protettiva sulle arterie. Ricco di vitamina E svolge anche un'azione antiossidante.
7) Pane e cereali integraliLe fibre dei cereali integrali sono ottime alleate contro il cancro al colon retto , forniscono carboidrati complessi, la fonte di energia meglio utilizzata dall'organismo, evitando (grazie al contenuto di fibre) che s'innalzi troppo il livello di zuccheri nel sangue.
La pasta integrale contiene circa 30 calorie in meno di quella tradizionale.
Se
limitiamo i condimenti, poi, il vantaggio per la dieta è ancora
maggiore. Rende subito sazi, perché l’alta quantità di fibre fa
raggiungere molto presto un senso di sazietà. Ciò rende la pasta
integrale perfetta per la dieta.
8 ) Lamponi e frutti di boscoI frutti di bosco sono cibi "ferma-tempo" per antonomasia: ricchi di vitamine A, B1 e B2, ma soprattutto di vitamina C e di sali minerali. Superdissetanti (contengono circa il 90% di acqua), sono ideali nella stagione calda, quando l'afa porta il fisico a perdere liquidi preziosi.
8 ) Lamponi e frutti di boscoI frutti di bosco sono cibi "ferma-tempo" per antonomasia: ricchi di vitamine A, B1 e B2, ma soprattutto di vitamina C e di sali minerali. Superdissetanti (contengono circa il 90% di acqua), sono ideali nella stagione calda, quando l'afa porta il fisico a perdere liquidi preziosi.
Etichette:
alimentazione,
bellezza,
benessere,
dieta,
dimagrire,
frutta,
girovita,
pancia piatta,
ricetta,
verdura
La dieta per rassodare glutei e gambe
Mantenere in forma glutei e gambe è fondamentale per una donna, poiché questi rappresentano due dei punti cardine del nostro corpo. La paura più grande sono i cedimenti e le smagliature, l’effetto buccia d’arancia, nonché la cellulite e la ritenzione idrica.
È opportuno, dunque, mantenere queste zone in forma: in primo luogo il problema può essere tranquillamente risolvibile con giusti esercizi fisici e movimento, se al vostro fondo schiena e gambe, necessita semplicemente un’azione rassodante, ma in casi più importanti anche seguire delle giuste regole alimentari non guasterebbe, dunque il controllo del peso è fondamentale poiché il concentrato di grassi spesso va ad accumularsi proprio in queste zone critiche.
Una dieta specifica per glutei e gambe non esiste, ma esistono diete per perdere peso, perciò è necessario seguire qualche piccolo accorgimento:
È opportuno, dunque, mantenere queste zone in forma: in primo luogo il problema può essere tranquillamente risolvibile con giusti esercizi fisici e movimento, se al vostro fondo schiena e gambe, necessita semplicemente un’azione rassodante, ma in casi più importanti anche seguire delle giuste regole alimentari non guasterebbe, dunque il controllo del peso è fondamentale poiché il concentrato di grassi spesso va ad accumularsi proprio in queste zone critiche.
Una dieta specifica per glutei e gambe non esiste, ma esistono diete per perdere peso, perciò è necessario seguire qualche piccolo accorgimento:
- ridurre grassi e dolci;
- la dieta deve essere leggermente ipocalorica;
- le porzioni devono essere contenute e proporzionate;
- equilibrare i quantitativi di grassi, proteine e carboidrati.
prima colazione
- caffè senza zucchero
- yogurt magro
- yogurt magro
spuntino
- 1 frutto a vostro piacimento
- 1 frutto a vostro piacimento
pranzo
- 40 grammi di pasta o riso
- pollo o pesce
- verdure miste condite con un filo d’olio
- 40 grammi di pasta o riso
- pollo o pesce
- verdure miste condite con un filo d’olio
merenda
- thè o yogurt
- thè o yogurt
cena
- minestrone o una sogliola
- verdure miste condite con un filo d’olio
- minestrone o una sogliola
- verdure miste condite con un filo d’olio
Provate a
seguire una dieta di questo tipo per almeno quattro settimane, unite dei
sani esercizi fisici e lunghe camminate, bevete almeno due litri di
acqua al giorno e constatate i risultati. In ogni caso, la dieta dissociata è
sempre perfetta, ovvero prediligere i carboidrati per pranzo e le
proteine a cena. Altro piccolo consiglio da prendere in considerazione è
evitare il consumo di carboidrati derivati dalla
farina (prodotti da forno) dopo le 18. Se il vostro poi, risulta un
problema più specifico e da trattare in maniera più dettagliata,
rivolgetevi al parere di mani esperte. Ma forse, partendo da questi
consigli basilari, il vostro fondo schiena e le vostre gambe potranno
prepararsi alla prossima prova costume.
Etichette:
alimentazione,
bellezza,
benessere,
dieta,
salute
L’olio di oliva, elemento base della dieta mediterranea, può aiutarci a vincere la fame
Sono note
le proprietà salutari dell’olio di oliva, soprattutto se extravergine.
In particolare, un continuo e crescente numero di pubblicazioni
scientifiche spiega e dimostra le capacità dell’olio di oliva nel
prevenire le patologie cardiovascolari grazie alla sua capacità di
influenzare positivamente diversi fattori di rischio quali il profilo
lipoproteico, la pressione sanguigna, il metabolismo del glucosio e il
profilo antitrombotico. Queste capacità sono dovute sia alla particolare
composizione in acidi grassi, soprattutto mono-insaturi come l’acido
oleico, sia al prezioso contenuto in composti fenolici. Ciò che invece
si sconosceva fino ad ora, era la capacità di questo prezioso alimento
di influenzare anche il senso di sazietà. Grazie ad una ricerca svolta
presso il German Research Center for Food Chemistry di Monaco di
Baviera, è stato potuto verificare come l’aroma dell’olio di oliva sia
in grado anche di influenzare il senso di sazietà.
L’aroma dell’olio di oliva
L’aroma di un alimento scaturisce dalle sensazioni che derivano dalle sostanze odorose percepite dal nostro olfatto. Ciò influisce particolarmente sulle nostre scelte alimentari: un cibo, anche se dotato di numerose e preziose proprietà nutrizionali, se possiede un odore o meglio ancora, un aroma non gradevole, non viene consumato. L’aroma di un olio nasce dalla combinazione di un numero elevato di sostanze volatili, presenti in bassissime concentrazioni, che influenzeranno inevitabilmente la scelta di un olio rispetto ad un altro da parte del consumatore e può essere considerato una vera e propria carta di identità del prodotto: le tonalità aromatiche derivano dalla combinazione di tutti gli eventi e fattori (varietà di olivo coltivata; area geografica di coltivazione; condizioni climatiche; grado di maturazione delle olive; tecnologia di raccolta; tempi e luoghi di conservazione delle olive; tecniche di estrazione; conservazione dell’olio; igiene e pulizia generali; trattamenti alla pianta e al terreno) che hanno contribuito alla produzione del prodotto finale. Qualsiasi inconveniente che si possa verificare durante anche una singola fase della filiera di produzione, si ripercuoterà negativamente sull’alimento.
L’aroma dell’olio di oliva
L’aroma di un alimento scaturisce dalle sensazioni che derivano dalle sostanze odorose percepite dal nostro olfatto. Ciò influisce particolarmente sulle nostre scelte alimentari: un cibo, anche se dotato di numerose e preziose proprietà nutrizionali, se possiede un odore o meglio ancora, un aroma non gradevole, non viene consumato. L’aroma di un olio nasce dalla combinazione di un numero elevato di sostanze volatili, presenti in bassissime concentrazioni, che influenzeranno inevitabilmente la scelta di un olio rispetto ad un altro da parte del consumatore e può essere considerato una vera e propria carta di identità del prodotto: le tonalità aromatiche derivano dalla combinazione di tutti gli eventi e fattori (varietà di olivo coltivata; area geografica di coltivazione; condizioni climatiche; grado di maturazione delle olive; tecnologia di raccolta; tempi e luoghi di conservazione delle olive; tecniche di estrazione; conservazione dell’olio; igiene e pulizia generali; trattamenti alla pianta e al terreno) che hanno contribuito alla produzione del prodotto finale. Qualsiasi inconveniente che si possa verificare durante anche una singola fase della filiera di produzione, si ripercuoterà negativamente sull’alimento.
Etichette:
: olio d`oliva,
bellezza,
benessere,
cellulite,
corpo,
cura del corpo,
dieta,
dieta mediterranea,
frutta,
news,
notizie,
novità,
pancia piatta,
proprietà,
salute,
usi,
verdure
Il melograno: un vero farmaco naturale
Chiamato
anche pomo saraceno, è un prodotto autunnale tipico dell'Afghanistan e
della Persia, ma è molto diffuso in tutto il mediterraneo. Di
questo frutto viene usato proprio tutto: non si mangiano solo i semi, ma
anche la radice, che sembra abbia proprietà vermifughe. Con questa pianta si possono fare anche delle lavande vaginali lasciando in infusione 30 g di fiori essiccati in 1 litro di acqua bollente per 1 minuto. I semini sono difficili da digerire, specialmente per chi soffre di problemi al colon. Tuttavia, vengono utilizzati per la preparazione di granatina, uno sciroppo molto dolce.
Dal punto di vista nutrizionale, recenti studi hanno confermato le ipotesi "medicamentose" di questo frutto avanzate da Ippocrate. Nell'antica Grecia il melograno veniva usato come antinfiammatorio e nei casi di diarrea cronica, grazie alle sue proprietà astringenti. Ricco di potassio, minerale con effetto diuretico, ha un effetto drenante, e quindi detossinante, per il nostro organismo. Negli ultimi anni, l'attenzione è stata puntata sull'acido ellagico (presente anche nei frutti di bosco): secondo l’Istituto del Cancro della Università della Sud Carolina, sembra che questa sostanza induca la morte delle cellule cancerose, soprattutto di quelle al seno. Un ottimo aiuto contro lo stress ossidativo, dunque, dalle proprietà anti-invecchiamento e anti tumorali. Merito anche dell'alta percentuale di polifenoli in esso contenuti, preziosi per contrastare l'aterosclerosi e le malattie cardiovascolari. Una nuova ricerca giapponese sembra aggiungere altre benefiche proprietà a questo frutto. Lo studio, pubblicato sul Journal of Ethnopharmacology, ha affermato che che il succo di melograno (che si è si è rivelato efficace sugli animali di laboratorio) potrebbe aiutare le donne a combattere alcuni disturbi della menopausa, come la depressione e la fragilita' ossea.
Dal punto di vista nutrizionale, recenti studi hanno confermato le ipotesi "medicamentose" di questo frutto avanzate da Ippocrate. Nell'antica Grecia il melograno veniva usato come antinfiammatorio e nei casi di diarrea cronica, grazie alle sue proprietà astringenti. Ricco di potassio, minerale con effetto diuretico, ha un effetto drenante, e quindi detossinante, per il nostro organismo. Negli ultimi anni, l'attenzione è stata puntata sull'acido ellagico (presente anche nei frutti di bosco): secondo l’Istituto del Cancro della Università della Sud Carolina, sembra che questa sostanza induca la morte delle cellule cancerose, soprattutto di quelle al seno. Un ottimo aiuto contro lo stress ossidativo, dunque, dalle proprietà anti-invecchiamento e anti tumorali. Merito anche dell'alta percentuale di polifenoli in esso contenuti, preziosi per contrastare l'aterosclerosi e le malattie cardiovascolari. Una nuova ricerca giapponese sembra aggiungere altre benefiche proprietà a questo frutto. Lo studio, pubblicato sul Journal of Ethnopharmacology, ha affermato che che il succo di melograno (che si è si è rivelato efficace sugli animali di laboratorio) potrebbe aiutare le donne a combattere alcuni disturbi della menopausa, come la depressione e la fragilita' ossea.
Etichette:
acido ellagico,
bellezza,
benessere,
capelli e mare,
capelli nutriti,
capello,
cellulite,
cura del corpo,
dieta,
donne,
doppie punte,
frutta,
look di una donna,
melograno,
proteine,
sali minerali,
salute,
verdure
Carboidrati: pasta, sì ma se è cotta al dente
Quando viene il momento di rimettersi in
linea, la prima cosa che si fa di solito è eliminare i carboidrati dalla
tavola. Ma gli esperti ammoniscono:
evitarli completamente è
sbagliato: l'importante è semmai scegliere quelli giusti per garantire
al nostro fisico la "benzina" necessaria alle attività quotidiane. Sono
alleati del nostro benessere quelli che vengono assimilati lentamente:
la pasta, ad esempio, è perfetta per lo scopo, purché sua di grano duro e
sia cotta al dente, decisamente da preferire al pane bianco.
L'indicazione
arriva dai massimi esperti mondali di alimentazione, i quali hanno
stilato il primo "Documento di Consenso" internazionale sull'Indice
Glicemico (IG) dei carboidrati. L'indice misura la rapidità con cui sale
il valore della glicemia nel sangue dopo aver mangiato un alimento
contenente 50 grammi di carboidrati e confrontando questo valore con
quello che si registra dopo l'assunzione di glucosio, al quale è
attribuito convenzionalmente il valore di 100. Vengono considerati
carboidrati ad alto Indice Glicemico (IG), quelli dal 70 in su, quelli a
medio IG stanno fra 56 e 69 e quelli a basso IG sono inferiori a 56.
Spiega
Andrea Poli, direttore scientifico di Nutrition Foundation of Italy:
"Per una dieta sana non basta tener conto dei grassi, ma anche dei
carboidrati, della loro quantità ma soprattutto della qualità. Da questo
punto di vista, il carboidrato che ne esce meglio è la nostra pasta
che, se è di grano duro e cotta 'al dente' ha un IG di 45, preferibile
al pane bianco (70). Ma se la pasta è troppo cotta l'IG sale. Così come
sale l'IG dei riso e di tutti i carboidrati contenenti amido se la
cottura viene prolungata''.
Le patate si
comportano in modo curioso. Se vengono cotte al microonde valgono 117,
al vapore 93, bollite 77, se le mangiamo subito dopo la cottura. L'IG
scende però sensibilmente se le mangiamo fredde di frigorifero, magari
condite con un filo di olio extravergine e prezzemolo.
Il
riso, invece, ha un indice altissimo, pari a 104: Va molto meglio il
riso basmati (53) o il parboiled (69), sempre che siano cotti al dente.
Aggiunge
Livia Augustin del St. Michael's Hospital di Toronto che l'IG può
essere ridotto anche da alti contenuti di fibre: per questo è bene che
nella dieta siano presenti cereali non raffinati e legumi come fagioli
(21-32), ceci (22-34) e lenticchie (42).
Persino i dolci, se
consumati con moderazione, hanno un indice non altissimo, perché in
genere sono confezionati con fruttosio (18-22), mentre il saccarosio è a
65, sempre meno del glucosio.
Etichette:
alimentazione,
alimenti,
benessere,
carboidrati,
dieta,
pasta
Mozzarella di Bufala Campana DOP
La zona
di produzione comprende, in Campania, le province di Caserta, Salerno e
alcuni comuni delle province di Napoli e Benevento; nel Lazio, alcuni
comuni delle province di Latina, Frosinone e Roma; in Puglia parte della
provincia di Foggia; nel Molise parte della provincia di Isernia.
LE CARATTERISTICHE
La Mozzarella di Bufala Campana è un formaggio a pasta filata ottenuto dalla lavorazione di latte di bufala. Il prodotto si presenta tondeggiante o a treccia (sono ammesse altre forme tipiche della zona di produzione quali bocconcini, perline, ciliegine, nodini), con un peso variabile dai 20 agli 800 g in relazione alla forma; l’aspetto esterno è di colore bianco porcellanato, con una crosta sottilissima di circa un millimetro e superficie liscia mai viscida nè scagliata; la pasta interna è leggermente elastica, con struttura a foglie sottili; al taglio presenta una scolatura di lieve sierosità biancastra, grassa e dal profumo di fermenti lattici; il sapore è delicato, con un caratteristico retrogusto leggermente muschiato.
COME SI DISTINGUE
Il prodotto è commercializzato preconfezionato. L’etichetta deve riportare l’indicazione Mozzarella di Bufala Campana DOP, seguita dal logo della denominazione e dal simbolo comunitario. Possono inoltre essere presenti le seguenti menzioni aggiuntive che fanno riferimento alla zona di allevamento delle bufale: “Piana del sole”, “Piana del Volturno” o “Aversana”, “Pontina”.
DOVE SI ACQUISTA
È reperibile principalmente nella zona di produzione attraverso la vendita al dettaglio e, sul territorio nazionale attraverso la distribuzione organizzata. Parte del prodotto viene esportata all’estero.
LE CARATTERISTICHE
La Mozzarella di Bufala Campana è un formaggio a pasta filata ottenuto dalla lavorazione di latte di bufala. Il prodotto si presenta tondeggiante o a treccia (sono ammesse altre forme tipiche della zona di produzione quali bocconcini, perline, ciliegine, nodini), con un peso variabile dai 20 agli 800 g in relazione alla forma; l’aspetto esterno è di colore bianco porcellanato, con una crosta sottilissima di circa un millimetro e superficie liscia mai viscida nè scagliata; la pasta interna è leggermente elastica, con struttura a foglie sottili; al taglio presenta una scolatura di lieve sierosità biancastra, grassa e dal profumo di fermenti lattici; il sapore è delicato, con un caratteristico retrogusto leggermente muschiato.
COME SI DISTINGUE
Il prodotto è commercializzato preconfezionato. L’etichetta deve riportare l’indicazione Mozzarella di Bufala Campana DOP, seguita dal logo della denominazione e dal simbolo comunitario. Possono inoltre essere presenti le seguenti menzioni aggiuntive che fanno riferimento alla zona di allevamento delle bufale: “Piana del sole”, “Piana del Volturno” o “Aversana”, “Pontina”.
DOVE SI ACQUISTA
È reperibile principalmente nella zona di produzione attraverso la vendita al dettaglio e, sul territorio nazionale attraverso la distribuzione organizzata. Parte del prodotto viene esportata all’estero.
Parmigiano Reggiano DOP
La
zona di produzione comprende il territorio delle province di Parma,
Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno in
Emilia-Romagna e Mantova alla destra del fiume Po, in Lombardia.
LE CARATTERISTICHE
Il Parmigiano Reggiano è un formaggio a pasta dura, cotta, prodotto con latte crudo vaccino parzialmente scremato. La forma è cilindrica, con faccia laterale (o scalzo) leggermente convessa o quasi diritta, i due piani, superiore e inferiore, lisci e leggermente orlati; il diametro dalla forma varia da 35 a 45 cm, l’altezza dello scalzo da 20 a 26 cm; il peso minimo di una forma è pari a 30 kg; la crosta esterna è di colore paglierino naturale; il colore della pasta da leggermente paglierino a paglierino; il sapore è ricco ma non piccante; la struttura della pasta è minutamente granulosa, con frattura a scaglia. Grasso sulla sostanza secca: minimo 32%. Le eventuali operazioni di grattugia sono effettuate nell’ambito della zona di produzione e il confezionamento avviene immediatamente senza nessun trattamento e senza aggiunta di ulteriori sostanze.
COME SI DISTINGUE
Il prodotto è commercializzato in forme intere, a tranci, porzionato e grattugiato. Lungo lo scalzo della forma sono impressi i puntini che riportano la denominazione PARMIGIANO-REGGIANO, il numero del caseificio, il mese e l’anno di produzione, la menzione DOP, e il nome del Consorzio di Tutela. Sulla superficie è impressa una placca di caseina che riporta l’anno di produzione, la scritta “C.F.P.R.” (Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano), ed un codice alfanumerico che identifica ogni singola forma. Sulla crosta, o sulla confezione del prodotto preconfezionato, viene applicato il logo della denominazione; se seguito dalla menzione “mezzano” indica che il prodotto presenta lievi difetti. Sul prodotto confezionato sono infine applicati tre diversi bollini che informano il consumatore sul grado di maturazione: rosso se stagionato oltre 18 mesi, argento oltre 22 mesi e oro oltre 30 mesi.
DOVE SI ACQUISTA
È reperibile nella zona di produzione tramite la vendita diretta e al dettaglio, e, sul tutto il territorio nazionale, attraverso la distribuzione organizzata. Parte della produzione è destinata all’estero.
LE CARATTERISTICHE
Il Parmigiano Reggiano è un formaggio a pasta dura, cotta, prodotto con latte crudo vaccino parzialmente scremato. La forma è cilindrica, con faccia laterale (o scalzo) leggermente convessa o quasi diritta, i due piani, superiore e inferiore, lisci e leggermente orlati; il diametro dalla forma varia da 35 a 45 cm, l’altezza dello scalzo da 20 a 26 cm; il peso minimo di una forma è pari a 30 kg; la crosta esterna è di colore paglierino naturale; il colore della pasta da leggermente paglierino a paglierino; il sapore è ricco ma non piccante; la struttura della pasta è minutamente granulosa, con frattura a scaglia. Grasso sulla sostanza secca: minimo 32%. Le eventuali operazioni di grattugia sono effettuate nell’ambito della zona di produzione e il confezionamento avviene immediatamente senza nessun trattamento e senza aggiunta di ulteriori sostanze.
COME SI DISTINGUE
Il prodotto è commercializzato in forme intere, a tranci, porzionato e grattugiato. Lungo lo scalzo della forma sono impressi i puntini che riportano la denominazione PARMIGIANO-REGGIANO, il numero del caseificio, il mese e l’anno di produzione, la menzione DOP, e il nome del Consorzio di Tutela. Sulla superficie è impressa una placca di caseina che riporta l’anno di produzione, la scritta “C.F.P.R.” (Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano), ed un codice alfanumerico che identifica ogni singola forma. Sulla crosta, o sulla confezione del prodotto preconfezionato, viene applicato il logo della denominazione; se seguito dalla menzione “mezzano” indica che il prodotto presenta lievi difetti. Sul prodotto confezionato sono infine applicati tre diversi bollini che informano il consumatore sul grado di maturazione: rosso se stagionato oltre 18 mesi, argento oltre 22 mesi e oro oltre 30 mesi.
DOVE SI ACQUISTA
È reperibile nella zona di produzione tramite la vendita diretta e al dettaglio, e, sul tutto il territorio nazionale, attraverso la distribuzione organizzata. Parte della produzione è destinata all’estero.
Il pesce è uno scudo anti allergie
Il pesce ricco di Omega 3, come per esempio il
salmone, è un'arma di prevenzione contro le allergie. Se assunto in
tenera età, infatti, è in grado di rinforzare il sistema immunitario.
Questo l'esito di uno studio dell'Università di Stoccolma.
Andrea Poli, direttore scientifico della Nutrition Foundation of Italy, ha spiegato: "I risultati ottenuti dello studio dimostrano che assumere le giuste quantità di pesce protegge i bambini dallo sviluppo di allergie. L'effetto protettivo è probabilmente attribuibile agli acidi grassi Omega-3, contenuti in grandi quantità in pesci come il salmone, che favoriscono un corretto sviluppo del sistema immunitario".
Prima degli otto anni - Poli ha proseguito: "Nessuna associazione protettiva è invece emersa se il consumo di pesce da parte dei bambini iniziava a 8 anni. Un'assunzione precoce e regolare di pesce svolge quindi un effetto favorevole nella prevenzione delle malattie allergiche".
Educar mangiando - Un consiglio per invogliare i piccoli a gustare il pesce viene dato proprio da Poli che conclude: "E' fondamentale dare il buon esempio. Il bambino che vede il genitore mangiare il pesce sarà sicuramente più invogliato a mangiarlo, sia da piccolo che poi crescendo".
Il test -
L'indagine ha coinvolto più di 4mila bambini seguiti dalla nascita fino
agli otto anni. La ricerca ha evidenziato che chi aveva mangiato
maggiori quantità di pesce, anche più di una volta a settimana, era
protetto dal rischio di allergie.
Andrea Poli, direttore scientifico della Nutrition Foundation of Italy, ha spiegato: "I risultati ottenuti dello studio dimostrano che assumere le giuste quantità di pesce protegge i bambini dallo sviluppo di allergie. L'effetto protettivo è probabilmente attribuibile agli acidi grassi Omega-3, contenuti in grandi quantità in pesci come il salmone, che favoriscono un corretto sviluppo del sistema immunitario".
Prima degli otto anni - Poli ha proseguito: "Nessuna associazione protettiva è invece emersa se il consumo di pesce da parte dei bambini iniziava a 8 anni. Un'assunzione precoce e regolare di pesce svolge quindi un effetto favorevole nella prevenzione delle malattie allergiche".
Educar mangiando - Un consiglio per invogliare i piccoli a gustare il pesce viene dato proprio da Poli che conclude: "E' fondamentale dare il buon esempio. Il bambino che vede il genitore mangiare il pesce sarà sicuramente più invogliato a mangiarlo, sia da piccolo che poi crescendo".
Gli agrumi proteggono il cuore
Arancia in spremuta ma anche altri agrumi come
contorno e condimento sono una panacea per il nostro organismo. A
giovare dell'assunzione di questi frutti è il cuore che viene protetto
in maniera naturale. E' emerso da uno studio condotto dall'Università di Pisa e pubblicato su Biochemical Pharmacology.
Cuore più forte -
Gli studiosi pisani hanno evidenziato che la naringenina - un
flavonoide di cui sono particolarmente ricchi i frutti del genere
Citrus, come arancia, limone e pompelmo - oltre alla tipica azione
antiossidante, ha significative proprietà cardioprotettive nei confronti
del danno ischemico grazie ll'interazione con una proteina a livello
dei mitocondri cardiaci. Molti studi epidemiologici avevano già
mostrato che il consumo abituale di frutta e verdura, alimenti ricchi di
flavonoidi, riduce l'insorgenza di patologie cardiovascolari. La
maggior parte delle ricerche sperimentali si limitavano, tuttavia, a
sottolineare le ben note proprietà antiossidanti dei flavonoidi, che da
sole non sono sufficienti a giustificare gli effetti di questa
importante classe di composti naturali.
Presto un farmaco - Vincenzo Calderone e Lara Testai, autori della ricerca, hanno spiegato: "Anche se finora gli studi sono stati condotti solo su modelli sperimentali, questa scoperta potrebbe avere un concreto impatto nutraceutico (relativo allo studio di alimenti che hanno una funzione benefica sulla salute umana n.d.r.) e farmaceutico, visto che tutt'oggi le patologie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nei Paesi industrializzati e comportano inoltre una spesa imponente per il sistema sanitario nazionale. Appare dunque molto promettente la possibilità di sviluppare appropriate formulazioni nutraceutiche a base di naringenina, che assunte costantemente come integratori dell'alimentazione possano contribuire alla riduzione del rischio cardiovascolare".
Presto un farmaco - Vincenzo Calderone e Lara Testai, autori della ricerca, hanno spiegato: "Anche se finora gli studi sono stati condotti solo su modelli sperimentali, questa scoperta potrebbe avere un concreto impatto nutraceutico (relativo allo studio di alimenti che hanno una funzione benefica sulla salute umana n.d.r.) e farmaceutico, visto che tutt'oggi le patologie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nei Paesi industrializzati e comportano inoltre una spesa imponente per il sistema sanitario nazionale. Appare dunque molto promettente la possibilità di sviluppare appropriate formulazioni nutraceutiche a base di naringenina, che assunte costantemente come integratori dell'alimentazione possano contribuire alla riduzione del rischio cardiovascolare".
Combattere il caldo: i cibi che "tengono su"
Quando nelle città arriva il caldo,
l'ideale sarebbe fuggire via e stare al mare il più possibile, in cerca
di refrigerio. Se questo purtroppo non è possibile, si resta a
boccheggiare e a combattere contro spossatezza e affaticamento. Invece di ricorrere all'ennesima tazza di caffè,
poco efficace e controproducente, meglio ricorrere a qualche altro
rimedio in grado di "tenerci su", in modo naturale. Oltre ad alcune
piante benefiche, come il guaranà, il ginseng o il meno noto eleuterococco, si possono sfruttare alcuni alimenti nobili come la pappa reale, ma anche i comuni frutti e ortaggi di stagione, come le pesche e le zucchine.
Molto
si può fare anche a tavola, scegliendo con cura i cibi più adatti.
Frutta e verdura sono l'ideale in questi periodi di prima estate:
combattono il calore, sono ricchi di vitamine e preparano anche la pelle
all'abbronzatura. Il loro ricco apporto di acqua, i bassi livelli di
calorie e grassi, la buona presenza di sali minerali e fibre li
trasformano in vero toccasana per affrontare al meglio i primi caldi
estivi. L'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) invita a consumarne
almeno 400 grammi al giorno. In questo modo si assumono poche calorie e
molta acqua, necessaria per garantire una corretta idratazione e per
combattere la ritenzione idrica.
La
prima cosa da fare, per mettere il fisico in condizioni di lavorare al
meglio e di combattere l'affaticamento, è depurarlo il più possibile:
gli accumuli di tossine sono infatti un peso morto che impedisce al
corpo si reagire con prontezza ed efficacia nei momenti di
affaticamento. Per ottenere questo risultato occorre bere molto, In
alternativa all'acqua, un buon aiuto viene dalle tisane, ad esempio di
tarassaco, betulla, bardana e carciofo, di cui si può consumare anche un
litro al giorno. Chi ha bisogno di una sferzata di energia può
ricorrere al guaranà o al ginseng: funzionano più o meno come il caffè,
si assumono in capsule o polvere e non hanno controindicazioni. Chi
soffre di pressione alta o di disturbi del sonno, però, farà bene a
evitarli e preferire la pappa reale o l'eleuterococco. Quest'ultimo è un
tonico adattogeno: è cioè una sostanza in grado di modularsi sulle
necessità dell'organismo, attivandosi proprio quando il corpo è sotto
stress. Si possono acquistare preparazioni di tutti i tipi, che
mescolano queste piante tra di loro a seconda delle esigenze, da
utilizzare durante i cambi di stagione o nei momenti di maggiore
affaticamento. La cura dura almeno un paio di settimane.
La frutta di stagione è sempre indicata. In particolare, le pesche
forniscono minerali ricostituenti come potassio e calcio; le susine sono
perfette per depurarsi e fare il pieno di energia grazie al contenuto
di fruttosio, sali minerali e vitamina A. Chi è in cerca di un tonico
muscolare trova nelle ciliegie un goloso alleato, ricco di sostanze
remineralizzanti e disintossicanti. Le albicocche assicurano il pieno di
betacarotene, che protegge la pelle dai raggi solari e aiuta
l'abbronzatura. Sì anche al melone, molto dissetante e diuretico, mentre
le zucchine hanno un effetto "antifatica" perché sono ricche di
potassio.
Etichette:
abbronzatura,
alimentazione,
alimentazione scorretta,
benessere,
caldo,
cura del corpo,
estate,
frutta,
fruttosio,
pelle,
raggi solari,
sali minerali,
salute,
verdura
La qualità delle calorie
Chiunque si mette a dieta parte dal presupposto che per perdere peso sia necessario introdurre nel corpo meno calorie.
Ma, non appena si finisce il regime alimentare ipocalorico, si torna ad
acquisire del peso, spesso anche in misura maggiore rispetto a quello
che si è perso.
Capire perché questo accade è fondamentale per intraprendere un regime alimentare volto alla perdita di peso.
Il nostro corpo usa le calorie introdotte con il cibo come energia per le azioni che si compiono abitualmente. Quello che si mangia viene trasformato in energia da spendere e quello che non si brucia viene immagazzinato dal corpo, sotto forma di grasso, come scorta.
Quindi, se si introducono meno calorie il corpo inizia a bruciare quelle immagazzinate, il che porta all’agognata perdita di peso. Ma, quando si torna ad un regime alimentare normale, il corpo inizia di nuovo ad immagazzinare ciò che non brucia e si forma nuovamente del grasso.
Per avere degli effetti benefici a lungo termine da una dieta è fondamentale non tanto la quantità di calorie ingerite, ma la loro qualità. Infatti, le calorie sono diverse in base ai cibi da cui provengono e solo attraverso un’alimentazione sana, in cui le calorie introdotte provengono da alimenti come sani, ad esempio frutta e verdura, possono essere sfruttate nel modo giusto.
Capire perché questo accade è fondamentale per intraprendere un regime alimentare volto alla perdita di peso.
Il nostro corpo usa le calorie introdotte con il cibo come energia per le azioni che si compiono abitualmente. Quello che si mangia viene trasformato in energia da spendere e quello che non si brucia viene immagazzinato dal corpo, sotto forma di grasso, come scorta.
Quindi, se si introducono meno calorie il corpo inizia a bruciare quelle immagazzinate, il che porta all’agognata perdita di peso. Ma, quando si torna ad un regime alimentare normale, il corpo inizia di nuovo ad immagazzinare ciò che non brucia e si forma nuovamente del grasso.
Per avere degli effetti benefici a lungo termine da una dieta è fondamentale non tanto la quantità di calorie ingerite, ma la loro qualità. Infatti, le calorie sono diverse in base ai cibi da cui provengono e solo attraverso un’alimentazione sana, in cui le calorie introdotte provengono da alimenti come sani, ad esempio frutta e verdura, possono essere sfruttate nel modo giusto.
Come capire se una dieta è valida
Spesso
si sceglie di fare una dieta valutandola in base al grado di popolarità
che ha tra le amiche, più che tenendo conto del proprio fisico
e delle proprie esigenze; questo fa sì che il risultato di quel dato
regime alimentare non è sempre così efficace, e più che altro provoca
frustrazione e voglia di lasciar perdere l'idea di dimagrire una volta
per sempre. Prima di perdere le speranze, imparate a riconoscere se una
dieta funziona:
1 Qualunque dieta prevede di abbassare, anche di molto, il numero di calorie da assumere durante il giorno; la quantità però deve essere comunque sufficiente per permettervi di avere le energie necessarie per svolgere un'attività fisica, fondamentale per mantenere tonici i tessuti muscolari ed essere realmente in forma.
2 Le porzioni di cibo vanno ridotte, ma non devono essere microscopiche: più che sulla quantità, una dieta valida punta sulla qualità degli elementi scelti, che devono essere ipocalorici, poveri di grassi e privi di condimenti elaborati. Di solito, frutta e verdura sono al primo posto, per il loro alto contenuto in vitamine e minerali.
3 Una dieta che funziona sconfigge il senso della fame: non è possibile continuare per settimane a sognare il momento del pranzo o della cena; una dieta efficace trova il modo di ridurre l'appetito, aumentando l'indice di sazietà e diminuendo quello di appetibilità. Il modo per farlo è scegliere alimenti che saziano tanto.
4 Una dieta che funziona deve essere semplice: è importante che gli alimenti selezionati siano facili da reperire, e che la distribuzione dei pasti sia in sintonia con i vostri impegni giornalieri.
5 Una dieta non deve essere composta di soli sacrifici: se amate moltissimo la pasta e non riuscite a rinunciarvi, dovete trovare un regime alimentare che vi permetta di inserirla nei pasti una o due volte a settimana.
6 Una buona dieta fa leva sulla motivazione: il primo passo per dimagrire è quello di essere veramente convinti della propria scelta, e di avere fiducia nel regime alimentare prefissato.
1 Qualunque dieta prevede di abbassare, anche di molto, il numero di calorie da assumere durante il giorno; la quantità però deve essere comunque sufficiente per permettervi di avere le energie necessarie per svolgere un'attività fisica, fondamentale per mantenere tonici i tessuti muscolari ed essere realmente in forma.
2 Le porzioni di cibo vanno ridotte, ma non devono essere microscopiche: più che sulla quantità, una dieta valida punta sulla qualità degli elementi scelti, che devono essere ipocalorici, poveri di grassi e privi di condimenti elaborati. Di solito, frutta e verdura sono al primo posto, per il loro alto contenuto in vitamine e minerali.
3 Una dieta che funziona sconfigge il senso della fame: non è possibile continuare per settimane a sognare il momento del pranzo o della cena; una dieta efficace trova il modo di ridurre l'appetito, aumentando l'indice di sazietà e diminuendo quello di appetibilità. Il modo per farlo è scegliere alimenti che saziano tanto.
4 Una dieta che funziona deve essere semplice: è importante che gli alimenti selezionati siano facili da reperire, e che la distribuzione dei pasti sia in sintonia con i vostri impegni giornalieri.
5 Una dieta non deve essere composta di soli sacrifici: se amate moltissimo la pasta e non riuscite a rinunciarvi, dovete trovare un regime alimentare che vi permetta di inserirla nei pasti una o due volte a settimana.
6 Una buona dieta fa leva sulla motivazione: il primo passo per dimagrire è quello di essere veramente convinti della propria scelta, e di avere fiducia nel regime alimentare prefissato.
Cellulite, addio con la dieta colorata
Grazie a un’alimentazione molto ricca di frutta e verdura si riattiva la circolazione e si riduce la ritenzione idrica.
Il vantaggio di questa dieta è che puoi mangiare quanta frutta e verdura desideri, a patto di non condirla troppo con olio e soprattutto sale (poiché aumenta la ritenzione idrica, quindi è sufficiente un cucchiaino al giorno) e di non usare lo zucchero. Puoi anche sbizzarrirti e creare macedonie super colorate. Vediamo perché i colori sono tanto importanti nella lotta contro la cellulite.
“La frutta e la verdura rossa e blu/viola, come fragoline di bosco, mirtilli, ribes, uva, pomodori e more, contengono le vitamine A e C che riattivano la circolazione locale, favorendo l’eliminazione delle tossine tipiche della cellulite”, spiega il professor Antonino Di Pietro, Dermatologo, Presidente Fondatore dell’Isplad, la Società di Dermatologia Plastica e Oncologica (www.antoninodipietro.it).
Ma non solo: il rosso e il viola sono sinonimo di un’elevata concentrazione di antociani e bioflavonoidi, sostanze che rafforzano la parete dei vasi sanguigni limitando la fuoriuscita di liquidi, che dà origine alla ritenzione idrica.
Molti vegetali gialli, arancioni o bianchi, come ananas, melone, lattuga e finocchi svolgono un’azione drenante che aiuta ad eliminare i liquidi in eccesso. “L’ananas, in particolare”, dice Di Pietro, “contiene la bromelina, una sostanza molto attiva contro la ritenzione di liquidi”.
Le verdure verdi, come lattuga e zucchine, ma anche alcuni vegetali di altri colori, come il melone e le ciliegie, hanno un’azione spiccatamente lassativa che aiuta a depurare il corpo.
Che cosa bisogna mangiare per combattere la “buccia d’arancia”?
Ecco i suggerimenti del professor Di Pietro:
La dieta colorata
Colazione
Uno yogurt magro ai frutti di bosco o uno yogurt da bere ai mirtilli, 1-2 fette biscottate con marmellata di mirtilli, more, ciliegie o ribes, un frullato di mela, uva o di melone.
Pranzo
Un piatto di pasta con i pomodorini freschi o alle melanzane, oppure un piatto di risotto alle zucchine. Un’insalatona di lattuga con carote alla julienne e ravanelli. Una fetta d’ananas.
Cena
Un antipasto di crudité con carote, pomodori, ravanelli e finocchi oppure una vellutata di zucchine o un minestrone tradizionale misto. Un piatto di carne o pesce alla griglia con contorno di lattuga.
Due-tre fette di melone arancione o giallo oppure una macedonia con albicocche, uva, arance, frutti di bosco (anche surgelati), ciliegie.
Spuntini (a metà mattina e a merenda)
Uno yogurt magro o da bere, all’albicocca o ai frutti di bosco, oppure un centrifugato di carote, oppure un frullato di frutta rossa mista o una fetta d’ananas.
Etichette:
alimentazione molto ricca di frutta,
antociani,
bioflavonoidi,
bromelina,
buccia d’arancia,
cellulite,
ciliegie,
circolazione,
contro la cellulite,
dieta,
frutta,
mirtilli,
more,
ribes,
salute,
verdura
Alimenti ricchi di potassio: ecco quali scegliere per il nostro benessere
Gli alimenti ricchi di potassio sono essenziali per il nostro organismo, infatti il potassio
può essere considerato da più punti di vista un alleato del nostro
benessere. Un recente studio italiano, condotto dagli esperti
dell’Università di Napoli, ha mezzo in evidenza che il potassio è
importante per proteggere la salute del cuore, evitando di incorrere nelle patologie a carico dell’apparato cardiovascolare. Inoltre il potassio è importante anche per i muscoli, in quanto garantisce la protezione dai crampi.
Il potassio inoltre svolge delle altre funzioni fondamentali all’interno del nostro organismo: è capace di regolare il pH del sangue, la pressione e il battito del cuore. Da non dimenticare che stimola i reni a produrre urina, in modo da eliminare i liquidi accumulati.
Quest’ultima funzione rende il potassio importante per combattere i gonfiori e la ritenzione idrica determinati da un eccesso di sale nella nostra dieta.
Il potassio ha un ruolo primario nella sintesi delle proteine e nel processo di trasformazione dello zucchero in glicogeno, stimola la secrezione dell’insulina e riesce ad attivare molti enzimi, specialmente quelli che si occupano della produzione di energia.
Ecco perché fra i sintomi di carenza di potassio ci sono anche l’astenia e la bassa pressione arteriosa.
Quali cibi ci assicurano un’adeguata quantità di potassio?
Innanzi tutto le banane, che sono un rimedio naturale contro la pressione alta. La frutta e la verdura sono in prima linea nel caso dell’apporto di potassio. Il discorso vale per l’uva, per alcuni frutti tropicali, come ad esempio l’avocado o il cocco.
Per quanto riguarda gli ortaggi, come fonti di potassio si devono prendere in considerazione le patate o la zucca. Anche il finocchio può essere considerato una fonte di potassio.
Anche la frutta secca abbonda di potassio e può essere annoverata quindi fra i cibi che lo contengono. Infatti la frutta secca potrebbe proteggere dall’infarto.
Tra la frutta secca, anche i pistacchi sono ricchi di potassio e non dovrebbero mai mancare nella nostra dieta perché aiutano a combattere il colesterolo. I grassi contenuti nei pistacchi sono infatti dei grassi monoinsaturi, che hanno la capacità di ridurre il colesterolo “cattivo”.
Per quanto riguarda la frutta e gli ortaggi possiamo ricordare anche i pomodori secchi, che costituiscono un’importante fonte di energia per il nostro organismo. Da non dimenticare sono le banane secche, che possiedono importanti proprietà terapeutiche.
Le banane secche infatti costituiscono un rimedio per combattere la pressione alta, riescono a proteggere il cuore e lo stomaco e inoltre sono capaci di rafforzare le difese immunitarie.
Chi ama i legumi può affidarsi ai fagioli neri secchi, altra fonte notevole di potassio. Ma i fagioli neri non contengono solo potassio, infatti sono ricchi anche di oligominerali, sali minerali e vitamine. Tutte queste sostanze contribuiscono sicuramente a migliorare il nostro benessere psicofisico.
Fra i legumi anche le lenticchie secche possono rappresentare un valido apporto di potassio e allo stesso tempo dovrebbero essere una costante nella nostra alimentazione, perché sono ricche di ferro e hanno dei valori nutrizionali importanti.
Inoltre non sono da dimenticare i ceci, che contengono omega 3, magnesio e vitamine B1, B2, B3, B5 e B6. I ceci riescono a proteggere la salute del cuore.
Scegliere gli alimenti ricchi di potassio è fondamentale. In ogni caso è importante scegliere che cosa mangiare in base al buon senso. Ad esempio le costolette di maiale sono ricche di potassio, ma è meglio preferire la carne bianca, perché sicuramente contiene meno grassi ed è meno calorica.
Perché il potassio è importante per il nostro organismo
Il potassio aiuta a regolare l’equilibrio idrico all’interno del nostro corpo, proprio per questo è importante per permettere una crescita sana, per stimolare gli impulsi nervosi e la contrazione delle fibre muscolari.Il potassio inoltre svolge delle altre funzioni fondamentali all’interno del nostro organismo: è capace di regolare il pH del sangue, la pressione e il battito del cuore. Da non dimenticare che stimola i reni a produrre urina, in modo da eliminare i liquidi accumulati.
Quest’ultima funzione rende il potassio importante per combattere i gonfiori e la ritenzione idrica determinati da un eccesso di sale nella nostra dieta.
Il potassio ha un ruolo primario nella sintesi delle proteine e nel processo di trasformazione dello zucchero in glicogeno, stimola la secrezione dell’insulina e riesce ad attivare molti enzimi, specialmente quelli che si occupano della produzione di energia.
Ecco perché fra i sintomi di carenza di potassio ci sono anche l’astenia e la bassa pressione arteriosa.
Quali cibi ci assicurano un’adeguata quantità di potassio?
Innanzi tutto le banane, che sono un rimedio naturale contro la pressione alta. La frutta e la verdura sono in prima linea nel caso dell’apporto di potassio. Il discorso vale per l’uva, per alcuni frutti tropicali, come ad esempio l’avocado o il cocco.
Per quanto riguarda gli ortaggi, come fonti di potassio si devono prendere in considerazione le patate o la zucca. Anche il finocchio può essere considerato una fonte di potassio.
Anche la frutta secca abbonda di potassio e può essere annoverata quindi fra i cibi che lo contengono. Infatti la frutta secca potrebbe proteggere dall’infarto.
Tra la frutta secca, anche i pistacchi sono ricchi di potassio e non dovrebbero mai mancare nella nostra dieta perché aiutano a combattere il colesterolo. I grassi contenuti nei pistacchi sono infatti dei grassi monoinsaturi, che hanno la capacità di ridurre il colesterolo “cattivo”.
Per quanto riguarda la frutta e gli ortaggi possiamo ricordare anche i pomodori secchi, che costituiscono un’importante fonte di energia per il nostro organismo. Da non dimenticare sono le banane secche, che possiedono importanti proprietà terapeutiche.
Le banane secche infatti costituiscono un rimedio per combattere la pressione alta, riescono a proteggere il cuore e lo stomaco e inoltre sono capaci di rafforzare le difese immunitarie.
Chi ama i legumi può affidarsi ai fagioli neri secchi, altra fonte notevole di potassio. Ma i fagioli neri non contengono solo potassio, infatti sono ricchi anche di oligominerali, sali minerali e vitamine. Tutte queste sostanze contribuiscono sicuramente a migliorare il nostro benessere psicofisico.
Fra i legumi anche le lenticchie secche possono rappresentare un valido apporto di potassio e allo stesso tempo dovrebbero essere una costante nella nostra alimentazione, perché sono ricche di ferro e hanno dei valori nutrizionali importanti.
Inoltre non sono da dimenticare i ceci, che contengono omega 3, magnesio e vitamine B1, B2, B3, B5 e B6. I ceci riescono a proteggere la salute del cuore.
Scegliere gli alimenti ricchi di potassio è fondamentale. In ogni caso è importante scegliere che cosa mangiare in base al buon senso. Ad esempio le costolette di maiale sono ricche di potassio, ma è meglio preferire la carne bianca, perché sicuramente contiene meno grassi ed è meno calorica.
Etichette:
alimenti organismo,
apparato cardiovascolare,
carenza di potassio,
crampi,
crescita sana,
dieta,
equilibrio idrico,
fibre muscolari,
gonfiori,
impulsi nervosi,
muscoli,
patologie,
ph del sangue,
potassio,
salute
Menu per dimagrire senza dover patire la fame
Fino a
che punto giova alla linea ridurre grassi e carboidrati e accontentarsi
di porzioni ridotte e di pietanze scondite? Così facendo il metabolismo
si blocca. Ecco come mantenerlo attivo con gusto.
Negli ultimi decenni, l’evoluzione tecnologica ha ridotto drasticamente il nostro fabbisogno di energia e dunque di calorie, sia per muoverci sia per mantenere caldo il corpo. Di questa energia, fornitaci dai carboidrati e dai grassi oggi ne serve molta meno rispetto a 30-40 anni fa.Bisogna poi tener conto della riduzione del metabolismo a partire dai 25 anni. Questo significa che, a parità di attività fisica svolta, i consumi energetici si riducono gradualmente. Per comprendere le conseguenze che “peseranno” su una persona che non percepisce la graduale riduzione nel tempo del suo fabbisogno energetico è sufficiente ricordare che per ogni 100 calorie assunte quotidianamente in più rispetto alle necessità, il peso aumenta di 100 grammi la settimana e di 5 chili all’anno.
Troppe proteine ingrassano!
Il fabbisogno di carboidrati (in particolare di zucchero bianco e farine raffinate) e grassi (soprattutto animali, come il burro) in una donna di 40 anni non deve quindi essere eccessivo. Questo però non significa che si debba esagerare con gli alimenti proteici che vanno apportati nella giusta quantità (circa un grammo per ogni chilogrammo di peso ideale). Sarebbe utile a questo proposito tenere a disposizione delle tabelle con la composizione degli alimenti, per conoscere con precisione il contenuto proteico dei vari cibi. Un eccesso di proteine, infatti, può tradursi in iperuricemia, iperazotemia e in un affaticamento renale che provoca ristagni e rallentamenti metabolici.
Ecco il menu per dimagrire senza dover patire la fame
La strategia per evitare la percezione di vuoto gastrico provocato dall’assenza di pane e pasta condita, sta nella quotidiana assunzione di generose quantità di ortaggi di stagione (anche un chilo al giorno) e di frutta fresca (200-300 g al giorno). Ortaggi e frutta, oltre a garantire sazietà con poche calorie (mediamente 20 kcal per etto gli ortaggi; 40-50 kcal per 100 g di frutta) rispetto alle 340-350 di 100 g di cereali (pasta, riso, orzo ecc.) abbassano l’indice glicemico dei carboidrati grazie al loro contenuto di fibre e favoriscono la depurazione per l’apporto di antiossidanti, acqua, fibra e potassio. Analogamente la frutta offre infinite possibilità di preparare voluminosi dessert, sani, gradevoli, ipocalorici.
Negli ultimi decenni, l’evoluzione tecnologica ha ridotto drasticamente il nostro fabbisogno di energia e dunque di calorie, sia per muoverci sia per mantenere caldo il corpo. Di questa energia, fornitaci dai carboidrati e dai grassi oggi ne serve molta meno rispetto a 30-40 anni fa.Bisogna poi tener conto della riduzione del metabolismo a partire dai 25 anni. Questo significa che, a parità di attività fisica svolta, i consumi energetici si riducono gradualmente. Per comprendere le conseguenze che “peseranno” su una persona che non percepisce la graduale riduzione nel tempo del suo fabbisogno energetico è sufficiente ricordare che per ogni 100 calorie assunte quotidianamente in più rispetto alle necessità, il peso aumenta di 100 grammi la settimana e di 5 chili all’anno.
Troppe proteine ingrassano!
Il fabbisogno di carboidrati (in particolare di zucchero bianco e farine raffinate) e grassi (soprattutto animali, come il burro) in una donna di 40 anni non deve quindi essere eccessivo. Questo però non significa che si debba esagerare con gli alimenti proteici che vanno apportati nella giusta quantità (circa un grammo per ogni chilogrammo di peso ideale). Sarebbe utile a questo proposito tenere a disposizione delle tabelle con la composizione degli alimenti, per conoscere con precisione il contenuto proteico dei vari cibi. Un eccesso di proteine, infatti, può tradursi in iperuricemia, iperazotemia e in un affaticamento renale che provoca ristagni e rallentamenti metabolici.
Ecco il menu per dimagrire senza dover patire la fame
La strategia per evitare la percezione di vuoto gastrico provocato dall’assenza di pane e pasta condita, sta nella quotidiana assunzione di generose quantità di ortaggi di stagione (anche un chilo al giorno) e di frutta fresca (200-300 g al giorno). Ortaggi e frutta, oltre a garantire sazietà con poche calorie (mediamente 20 kcal per etto gli ortaggi; 40-50 kcal per 100 g di frutta) rispetto alle 340-350 di 100 g di cereali (pasta, riso, orzo ecc.) abbassano l’indice glicemico dei carboidrati grazie al loro contenuto di fibre e favoriscono la depurazione per l’apporto di antiossidanti, acqua, fibra e potassio. Analogamente la frutta offre infinite possibilità di preparare voluminosi dessert, sani, gradevoli, ipocalorici.
Etichette:
alimentazione,
dieta,
dimagrire,
frutta,
insalata,
intestino,
legumi,
metabolismo,
obiettivo benessere,
ortaggi,
pranzo,
proprietà dei cibi,
ricette,
salute
lunedì 24 giugno 2013
Stanchezza di primavera: sì alla dieta dei colori
Contrastare l’insonnia prediligendo il blu di melanzane e frutti di
bosco. Non sono idee per colorare la tavola: è solo uno degli esempi
della dieta dei colori. Utile a combattere gli effetti
negativi legati all’arrivo della primavera (primi tra tutti spossatezza e difficoltà a concentrarsi), questa dieta suggerisce di scegliere i cibi in base ai loro colori e agli effetti che determinano.
Del resto la cromoterapia ha origini antichissime, in India la medicina ayurvedica associa i colori all'influenza che questi esercitano sui chakra; anche la medicina cinese utilizza i colori per curare molte malattie. Più scientificamente è stato dimostrato che i fitopigmenti, le sostanze responsabili del colore degli alimenti, hanno proprietà specifiche in grado di arginare vari disturbi e proteggere l'organismo.
Il colore rosso, quello di arance, peperoni, melograno, pomodori e fragole ha effetti antiossidanti e protegge la pelle da eritemi e invecchiamento. Gli alimenti di colore verde (cavoli, rucola e spinaci ma anche fave e piselli), aiutano a combattere l'influenza e favoriscono la circolazione, quelli di colore viola (mirtilli, prugne, uva e fichi), a curare le patologie cardiovascolari.
Il bianco di aglio, pere e mandorle combatte il colesterolo cattivo, il giallo-arancio di carote, albicocche e zucche contiene le indispensabili vitamine A, B e C mentre il marrone di cioccolato e legumi e il grigio tenue della crusca sono importanti fonti di magnesio.
negativi legati all’arrivo della primavera (primi tra tutti spossatezza e difficoltà a concentrarsi), questa dieta suggerisce di scegliere i cibi in base ai loro colori e agli effetti che determinano.
Del resto la cromoterapia ha origini antichissime, in India la medicina ayurvedica associa i colori all'influenza che questi esercitano sui chakra; anche la medicina cinese utilizza i colori per curare molte malattie. Più scientificamente è stato dimostrato che i fitopigmenti, le sostanze responsabili del colore degli alimenti, hanno proprietà specifiche in grado di arginare vari disturbi e proteggere l'organismo.
Il colore rosso, quello di arance, peperoni, melograno, pomodori e fragole ha effetti antiossidanti e protegge la pelle da eritemi e invecchiamento. Gli alimenti di colore verde (cavoli, rucola e spinaci ma anche fave e piselli), aiutano a combattere l'influenza e favoriscono la circolazione, quelli di colore viola (mirtilli, prugne, uva e fichi), a curare le patologie cardiovascolari.
Il bianco di aglio, pere e mandorle combatte il colesterolo cattivo, il giallo-arancio di carote, albicocche e zucche contiene le indispensabili vitamine A, B e C mentre il marrone di cioccolato e legumi e il grigio tenue della crusca sono importanti fonti di magnesio.
Etichette:
alimentazione,
arance,
B,
benessere,
C,
colesterolo,
fichi,
fragole,
legumi,
melograno,
mirtilli,
peperoni,
pomodori,
prugne,
salute,
uva,
vitamine A
Gelato? Una coppetta e torna il buonumore
Alimento simbolo della bella stagione, il gelato è l’alimento estivo
preferito dagli italiani. Valido alleato contro l’umore, secondo il 73%
degli psicologi e nutrizionisti, il gelato offre a chi lo mangia
sorprendenti
benefici psichici e psicologici.E' appurato che gustarsi un buon
gelato trasmette piacere psicofisico (31%), fa tornare all'infanzia
(27%) ed emoziona (24%).
Probabilmente per via di questo improvviso piacere che scaturisce in chi lo mangia o per la sua bontà, secondo una stima elaborata dall’Istituto del Gelato Italiano (Igi), sulla base di dati forniti dall’Associazione delle industrie dolciarie italiane (Aidi), sono 25 milioni i nostri connazionali che, tra giugno e settembre, mangeranno il gelato 2 o 3 volte alla settimana. Dieci milioni, invece, i consumatori quotidiani. Tutti insieme consumeranno circa 125 milioni di kg di gelati alla frutta e alle creme, per una media di 2,5 kg a testa.
E per chi chi deve fare i conti con la bilancia? Il gelato si può consumare anche nei regimi alimentari più rigorosi e molti nutrizionisti e dietologi lo includono nella dieta. Ma attenzione a non esagerare. In particolare, ci sono piccoli accorgimenti che ci consentono di non eliminarlo dall’alimentazione quotidiana.
Per esempio meglio il gelato alla frutta che alle creme: due palline di gelato artigianale alla frutta (circa 80 grammi) possono apportare dalle 120 alle 180 calorie, mentre la stessa quantità di creme può raggiungere le 300 calorie. Altro consiglio dei nutrizionisti: se il desiderio di gelato è incontenibile, onde evitare sensi di colpa con la bilancia, basta sostituire il gelato ad uno dei pasti, garantendo al contempo una buona dose di proteine, vitamine e minerali al nostro organismo.
Probabilmente per via di questo improvviso piacere che scaturisce in chi lo mangia o per la sua bontà, secondo una stima elaborata dall’Istituto del Gelato Italiano (Igi), sulla base di dati forniti dall’Associazione delle industrie dolciarie italiane (Aidi), sono 25 milioni i nostri connazionali che, tra giugno e settembre, mangeranno il gelato 2 o 3 volte alla settimana. Dieci milioni, invece, i consumatori quotidiani. Tutti insieme consumeranno circa 125 milioni di kg di gelati alla frutta e alle creme, per una media di 2,5 kg a testa.
E per chi chi deve fare i conti con la bilancia? Il gelato si può consumare anche nei regimi alimentari più rigorosi e molti nutrizionisti e dietologi lo includono nella dieta. Ma attenzione a non esagerare. In particolare, ci sono piccoli accorgimenti che ci consentono di non eliminarlo dall’alimentazione quotidiana.
Per esempio meglio il gelato alla frutta che alle creme: due palline di gelato artigianale alla frutta (circa 80 grammi) possono apportare dalle 120 alle 180 calorie, mentre la stessa quantità di creme può raggiungere le 300 calorie. Altro consiglio dei nutrizionisti: se il desiderio di gelato è incontenibile, onde evitare sensi di colpa con la bilancia, basta sostituire il gelato ad uno dei pasti, garantendo al contempo una buona dose di proteine, vitamine e minerali al nostro organismo.
Etichette:
alimentazione,
alimentazione scorretta,
bella stagione,
benessere,
calorie,
creme,
dieta,
gelato,
minerali,
nutrizionisti,
proteine,
salute,
vitamine
Aromaterapia per dimagrire? Annusare gli alimenti
Annusare per dimagrire. Incredibile? Non si direbbe: l’aromaterapia,
pare possa essere una tecnica efficace per restare in forma mangiando
meno.
A confermarlo un curioso studio di alcuni ricercatori del Centro tedesco per la Chimica degli Alimenti. La ricerca ha analizzato il comportamento di alcuni volontari che hanno annusato dei cibi rinfrescanti, opportunamente aromatizzati.
Annusando un vasetto di yogurt arricchito con un estratto aromatico, sono riusciti a limitare l'appetito. Stando ai dati raccolti i volontari hanno avuto un’assunzione calorica decisamente ridotta rispetto al gruppo di persone campionato a cui non era stato fatto annusare alcun alimento particolare.
Esisterebbero, dunque, cibi particolari con un aroma capace di interagire e condizionare i centri nevralgici che condizionano l’appetito. Quali sono questi cibi secondo la ricerca tedesca? Sedano e finocchio, ad esempio: basterebbe annusarli non appena si avverte un senso di fame irrefrenabile, per perdere l'appetito. Altri studi meno recenti e condotti su animali da laboratorio, avrebbero confermato il potere sul senso di sazietà di alcuni alimenti.
Ad esempio, l’esposizione a intervalli regolari di 15 minuti all’odore dell’olio di pompelmo riduce la fame e il peso corporeo. Stesso discorso vale per l’aglio, la vaniglia, la menta e il prezzemolo. Provare per credere.
A confermarlo un curioso studio di alcuni ricercatori del Centro tedesco per la Chimica degli Alimenti. La ricerca ha analizzato il comportamento di alcuni volontari che hanno annusato dei cibi rinfrescanti, opportunamente aromatizzati.
Annusando un vasetto di yogurt arricchito con un estratto aromatico, sono riusciti a limitare l'appetito. Stando ai dati raccolti i volontari hanno avuto un’assunzione calorica decisamente ridotta rispetto al gruppo di persone campionato a cui non era stato fatto annusare alcun alimento particolare.
Esisterebbero, dunque, cibi particolari con un aroma capace di interagire e condizionare i centri nevralgici che condizionano l’appetito. Quali sono questi cibi secondo la ricerca tedesca? Sedano e finocchio, ad esempio: basterebbe annusarli non appena si avverte un senso di fame irrefrenabile, per perdere l'appetito. Altri studi meno recenti e condotti su animali da laboratorio, avrebbero confermato il potere sul senso di sazietà di alcuni alimenti.
Ad esempio, l’esposizione a intervalli regolari di 15 minuti all’odore dell’olio di pompelmo riduce la fame e il peso corporeo. Stesso discorso vale per l’aglio, la vaniglia, la menta e il prezzemolo. Provare per credere.
Freschi o surgelati: quali pesci pendere
Imparare a distinguere il pesce fresco da un prodotto pescato da troppo
tempo o decongelato è fondamentale per evitare imbrogli e non rovinare i
piacevoli pranzi estivi e le serate con cene tra amici.
L'aspetto del pesce è la prima caratteristica da considerare per determinarne la freschezza: l'occhio non deve essere ricoperto da una patina bianca né risultare infossato; le branchie devo essere di color rosso vivo, la pelle elastica e consistente (esercitando pressione con le dita, per esempio, non deve restare traccia dell'impronta).
Un metodo pratico per capire da quanto tempo il pesce è fuori dall'acqua è prenderlo per la testa e posizionarlo orizzontalmente: più rimane dritto più è fresco, più la coda tende a piegarsi più non lo è.
Se il prodotto è decongelato, di solito, i pesci interi riportano la rottura delle pinne, i crostacei delle antenne e delle zampe, mentre i tranci hanno colori sbiaditi. Importante è leggere le etichette obbligatorie e controllare che siano più complete possibile, con la denominazione commerciale della specie, il metodo di produzione (pescato o allevato) e la zona di cattura per il pescato e il paese di provenienza per l'allevato. In questo caso individuare un venditore che rispetti la normativa di sicurezza alimentare e in cui si ha fiducia è la cosa migliore.
«Non bisogna dimenticare che anche i prodotti ittici hanno le loro stagioni», spiega Carlo Garofolini, il presidente dell'Adico (Associazione difesa consumatori). «Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha stilato una lista che consiglia le specie da preferire mese per mese. Da giugno a settembre via libera a cefalo, muggine, dentice, nasello, orata, pesce spada, sardina, sogliola, spigola, tonno, triglia. Quando l'estate si fa inoltrata, a luglio e agosto, anche acciuga e sgombro si aggiungono ai pesci di stagione».
L'aspetto del pesce è la prima caratteristica da considerare per determinarne la freschezza: l'occhio non deve essere ricoperto da una patina bianca né risultare infossato; le branchie devo essere di color rosso vivo, la pelle elastica e consistente (esercitando pressione con le dita, per esempio, non deve restare traccia dell'impronta).
Un metodo pratico per capire da quanto tempo il pesce è fuori dall'acqua è prenderlo per la testa e posizionarlo orizzontalmente: più rimane dritto più è fresco, più la coda tende a piegarsi più non lo è.
Se il prodotto è decongelato, di solito, i pesci interi riportano la rottura delle pinne, i crostacei delle antenne e delle zampe, mentre i tranci hanno colori sbiaditi. Importante è leggere le etichette obbligatorie e controllare che siano più complete possibile, con la denominazione commerciale della specie, il metodo di produzione (pescato o allevato) e la zona di cattura per il pescato e il paese di provenienza per l'allevato. In questo caso individuare un venditore che rispetti la normativa di sicurezza alimentare e in cui si ha fiducia è la cosa migliore.
«Non bisogna dimenticare che anche i prodotti ittici hanno le loro stagioni», spiega Carlo Garofolini, il presidente dell'Adico (Associazione difesa consumatori). «Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha stilato una lista che consiglia le specie da preferire mese per mese. Da giugno a settembre via libera a cefalo, muggine, dentice, nasello, orata, pesce spada, sardina, sogliola, spigola, tonno, triglia. Quando l'estate si fa inoltrata, a luglio e agosto, anche acciuga e sgombro si aggiungono ai pesci di stagione».
Etichette:
alimentazione,
benessere,
cefalo,
dentice,
dieta,
muggine,
nasello,
orata,
pesce,
pesce spada,
pranzi estivi,
prodotti ittici,
salute,
sardina,
sgombro,
sicurezza alimentare,
sogliola,
spigola,
tonno,
triglia
Allergie alimentari raddoppiate in 10 anni
Esplodono le allergie alimentari in Europa dove, a soffrirne, sono 17
milioni di persone, di cui 3,5 milioni di bambini. Quasi il doppio
rispetto a dieci anni fa quando il problema riguardava 9 milioni di
europei. Tanto che le ammissione in ospedale per serie reazioni
allergiche ai cibi sono aumentate di sette volte in dieci anni.
In Italia i pazienti sono circa 2 milioni, 570mila con meno di 18 anni. Per i pazienti, ma anche per i medici e per gli insegnanti, per i produttori alimentari e per i ristoratori, arrivano le prime Linee Guida al mondo per affrontare la gestione delle allergie alimentari. E si studia anche la possibilità di addestrare i gestori dei ristoranti ad affrontare una eventuale crisi allergica grave per potere utilizzare l'adrenalina così come si sta facendo già per l'uso del defibrillatore.
Presentate a Milano dall'European academy of allergy and clinical immunology durante il World allergy asthma congress che la Società europea ha organizzato le linee offrono indicazioni per quanti ne soffrono ma anche per coloro che se ne debbono occupare. Con particolare attenzione alle donne in gravidanza che, per la prima volta, hanno a disposizione indicazioni per la prevenzione delle allergie alimentari nei bambini.
«E' vero che l'allattamento al seno fino al quarto o sesto mese ha un effetto di prevenzione - spiga Maria Antonietta Muraro, responsabile del Centro regionale per lo studio e la cura delle allergie a Padova - ma non sembra utile per la donna in attesa o che allatta evitare determinati alimenti. In gravidanza si può seguire una dieta normale»
In Italia i pazienti sono circa 2 milioni, 570mila con meno di 18 anni. Per i pazienti, ma anche per i medici e per gli insegnanti, per i produttori alimentari e per i ristoratori, arrivano le prime Linee Guida al mondo per affrontare la gestione delle allergie alimentari. E si studia anche la possibilità di addestrare i gestori dei ristoranti ad affrontare una eventuale crisi allergica grave per potere utilizzare l'adrenalina così come si sta facendo già per l'uso del defibrillatore.
Presentate a Milano dall'European academy of allergy and clinical immunology durante il World allergy asthma congress che la Società europea ha organizzato le linee offrono indicazioni per quanti ne soffrono ma anche per coloro che se ne debbono occupare. Con particolare attenzione alle donne in gravidanza che, per la prima volta, hanno a disposizione indicazioni per la prevenzione delle allergie alimentari nei bambini.
«E' vero che l'allattamento al seno fino al quarto o sesto mese ha un effetto di prevenzione - spiga Maria Antonietta Muraro, responsabile del Centro regionale per lo studio e la cura delle allergie a Padova - ma non sembra utile per la donna in attesa o che allatta evitare determinati alimenti. In gravidanza si può seguire una dieta normale»
Etichette:
acquisto,
alimentazione,
anticellulite,
benessere,
cellulite,
corpo,
cura del corpo,
donne,
fango del mar morto,
fragole,
frutta,
i dieta,
massaggi avanti pagina successiva,
news,
pancia piatta,
verdure
mercoledì 19 giugno 2013
Capelli grassi: brillantezza, certo, e che brillantezza!
I capelli grassi sono
il risultato di una cattiva regolazione delle ghiandole sebacee. Poiché
secernono sebo in modo anormale (seborrea), le ghiandole sebacee
riempiono i follicoli pilosebacei situati sul cuoio capelluto e
soffocano le radici dei capelli.
Di chi è la colpa? Fai il bilancio... Migliora le tue condizioni generali di salute
Ossigena il cuoio capelluto
Ossigena il cuoio capelluto
Purifica i capelli
Se
il flusso di sebo è indispensabile per la bellezza dei capelli, che li
lucida e li rende brillanti, è dannoso quando funziona in modo
eccessivo. Soffocati dal sebo in eccesso, i capelli non riescono più ad
assorbire le secrezioni. Sopraffatti da questo flusso asfissiante,
diventano grassi, tristi e ribelli alla spazzola.
Un problema endocrino: un eccesso di secrezioni di ormoni maschili.
L'alimentazione: il consumo eccessivo di grassi e zuccheri.
Alcune patologie: la costipazione, l'obesità, I'intasamento del fegato.
Lo stress: uno shock emotivo accelera l'ipersecrezione di sebo.
L'uso di shampoo non adatti: di cattiva qualità o non correttamente utilizzati.
Per dire basta ai capelli grassi
Di chi è la colpa? Fai il bilancio...
Un fattore ereditario: i tuoi genitori o uno di loro hanno i capelli grassi.Un problema endocrino: un eccesso di secrezioni di ormoni maschili.
L'alimentazione: il consumo eccessivo di grassi e zuccheri.
Alcune patologie: la costipazione, l'obesità, I'intasamento del fegato.
Lo stress: uno shock emotivo accelera l'ipersecrezione di sebo.
L'uso di shampoo non adatti: di cattiva qualità o non correttamente utilizzati.
Per dire basta ai capelli grassi
Migliora le tue condizioni generali di salute
Alimentati in modo equilibrato (evita i grassi animali); Assumi integratori alimentari per capelli.Ossigena il cuoio capelluto
Massaggiati regolarmente il cuoio capelluto per staccare la forfora che gli impedisce di respirare; Friziona il cuoio capelluto con lozioni per capelli grassi per stimolare i capillari e liberare il sebo.Purifica i capelli
Applica con regolarità una maschera assorbente antiseborroica su tutta la superficie del cuoio capelluto; Usa oli per capelli antiprurito - lava in modo energico i capelli con sostanze "tensioattive non ioniche" ogni volta che è necessario (2 volte alla settimana o più).martedì 11 giugno 2013
Fragole: frutto salutistico, ma attenzione all’acquisto
La
fragola è un vero e proprio capolavoro della natura grazie al suo
speciale profumo, sapore e colore. Diversamente da quanto si possa
pensare, la fragola è un falso frutto perché ciò che noi
mangiamo è in realtà il ricettacolo del fiore che cresce fino a
diventare la parte rossa che possiede una consistenza carnosa, quindi
rappresenta un contenitore dei veri frutti detti acheni, ovvero i piccoli granelli posizionati sulla superficie che, a loro volta, racchiudono un piccolissimo seme.
Proprietà terapeutiche
Non solo la polpa, ma anche radici e foglie possono essere usate per risolvere alcuni piccoli problemi:
Le foglie hanno proprietà sia astringenti che diuretiche: possono essere infatti usate per la preparazione di tisane ed infusi. Se invece vengono pestate in modo da ridurle in poltiglia e applicate su ulcere o scottature solari, possono aiutarci a risolvere in modo naturale questi problemi perché capaci di dare degli ottimi risultati. Le foglie possono essere usate anche per insaporire la carne.
Le radici, se masticate, ci aiutano a preservare la salute delle gengive. Sono anche utili per la preparazione di decotti usati per fare dei gargarismi in caso di infezioni a livello della mucosa orale e della faringe. Per la preparazione del decotto sono necessari circa 1,5 gr di radici per una tazza di acqua.
La polpa, ridotta in poltiglia e lasciata sul viso per circa 15 minuti, è utile nel caso di pelle ruvida; inoltre, svolge un’azione antinfiammatoria, schiarente ed emolliente. Questa applicazione è però sconsigliata per i soggetti che soffrono di couperose.
Proprietà nutrizionali
La
ricchezza in vitamina C, di sali minerali (calcio, ferro, fosforo e
potassio), di antiossidanti (tannini e flavonoidi), di fibre e di acqua
fanno della fragola un frutto speciale, adatto anche per coloro che
stanno a dieta. Il sapore leggermente acidulo è dovuto alla presenza di
diversi acidi tra i quali l'acido salicilico che ricordiamo essere il
principio attivo di diversi farmaci. Grazie proprio alla ricchezza in
acidi, la fragola può essere mangiata tranquillamente da chi soffre di
iperuricemia e gotta. Diverse ricerche stanno vagliando l’ipotesi che
questo frutto possa avere delle proprietà antitumorali grazie alla
presenza di flavonoidi, i quali sono dei importanti antiossidanti capaci
di ridurre il rischio di patologie cardiovascolari in quanto inibiscono
l’ossidazione del colesterolo LDL,
favoriscono la stabilità della placca ateromatosa, migliorano la
struttura della parete dei vasi sanguigni contribuendo così anche a
ridurre il rischio di trombosi. Per la presenza però dei semi, le
fragole non sono indicate per coloro i quali soffrono di diverticolite,
ulcere e colite. Spesso nei soggetti più sensibili, le fragole possono
causare eruzioni cutanee (ponfi, eritemi) probabilmente per la presenza
di aminoacidi liberi che vengono trasformati a sua volta in ammine. Per
questo motivo il consumo di fragole viene sconsigliato nella prima
infanzia e nei soggetti che presentano deficit immunitari.Proprietà terapeutiche
Non solo la polpa, ma anche radici e foglie possono essere usate per risolvere alcuni piccoli problemi:
Le foglie hanno proprietà sia astringenti che diuretiche: possono essere infatti usate per la preparazione di tisane ed infusi. Se invece vengono pestate in modo da ridurle in poltiglia e applicate su ulcere o scottature solari, possono aiutarci a risolvere in modo naturale questi problemi perché capaci di dare degli ottimi risultati. Le foglie possono essere usate anche per insaporire la carne.
Le radici, se masticate, ci aiutano a preservare la salute delle gengive. Sono anche utili per la preparazione di decotti usati per fare dei gargarismi in caso di infezioni a livello della mucosa orale e della faringe. Per la preparazione del decotto sono necessari circa 1,5 gr di radici per una tazza di acqua.
La polpa, ridotta in poltiglia e lasciata sul viso per circa 15 minuti, è utile nel caso di pelle ruvida; inoltre, svolge un’azione antinfiammatoria, schiarente ed emolliente. Questa applicazione è però sconsigliata per i soggetti che soffrono di couperose.
Etichette:
acquisto,
benessere,
corpo,
cura del corpo,
dieta,
diuretiche,
fragole,
frutta,
news,
pancia piatta,
proprietà,
ricchezza in acidi,
salute,
verdure
Pancia piatta senza sforzo
In
realtà non sei aumentata di peso, ma l'inverno scorso ti ha lasciato
come ricordo un'antiestetica pancetta. E con l'arrivo della bella
stagione desideri ritrovare la pancia piatta di un tempo...
Devi sapere che se la pancetta non è dovuta all'aumento di peso è certamente la conseguenza della cattiva digestione, di un'alimentazione scorretta o una vita sregolata.
Devi sapere che se la pancetta non è dovuta all'aumento di peso è certamente la conseguenza della cattiva digestione, di un'alimentazione scorretta o una vita sregolata.
Seguendo questi dieci consigli, semplici ma "tosti", ritroverai una silhouette invidiabile.
1.Stai dritta
"Stai dritta", dicevano le mamme... Questo insegnamento vale ancora di più per te, perché raddrizzando la postura e tenendo la pancia in dentro migliorerai di molto la silhouette.
Il bacino femminile tende naturalmente a posizionarsi in avanti e a mettere in evidenza la pancia. Stare dritte è quindi la prima cosa da fare, anche per favorire un incedere più armonioso e dare sollievo alla schiena e alla colonna vertebrale.
Quindi... stai dritta e la tua pancia farà altrettanto!
2.Fai il vacuum
Si tratta di un esercizio molto semplice che ti insegna a tenere la pancia in posizione corretta. Mettiti a carponi, a pancia in dentro, la schiena ben orizzontale e la testa allineata con il dorso. Rilassa la pancia, poi tirala in dentro. Espira quando tiri in dentro la pancia, conta fino a 10 e poi rilascia. È un esercizio molto semplice che ti insegnerà a tenere la pancia in dentro come riflesso automatico e a far lavorare gli addominali obliqui, in particolare il muscolo traverso. Durante l'esercizio però non devi avvertire dolore; all'inizio non ripeterlo più di 2 o 3 volte di seguito.
3.Fai lavorare gli addominali in ufficio
Esistono movimenti discreti e molto efficaci che puoi fare ogni giorno per appiattire la pancia: diversi mini-esercizi ripetuti più volte durante la giornata sono più efficaci di una seduta in palestra una volta alla settimana. Eccone alcuni.
Quando sei seduta alla scrivania, appoggiati ai braccioli della poltrona, fai aderire bene la colonna vertebrale allo schienale e solleva le ginocchia contemporaneamente. Conta fino a 7 e poi rimetti i piedi a terra. Ripeti più volte il movimento.
4.Fai lavorare gli addominali sui mezzi pubblici
Puoi utilizzare al meglio anche questo lasso di tempo, in cui di solito non puoi fare altro. Quando sei in piedi, alza una gamba di qualche centimetro e mantieni la posizione contraendo gli addominali. Solleva la gamba un po' più in alto e disegna dei piccoli cerchi con il piede. Sentirai gli addominali che si contraggono e lavorano.
5.Tira dentro la pancia mentre cammini
Camminare 30 minuti al giorno è un gesto indispensabile per restare in buona salute e in ottima forma, mentre tenere la pancia in dentro è sufficiente per far lavorare gli addominali. Unisci allora l'utile al dilettevole, approfittando delle camminate per contrarre gli addominali. Tenere la pancia in dentro mentre cammini deve diventare automatico.
6.Procurati un tappetino
Gli esercizi addominali a terra sono i più faticosi ma anche i più efficaci. Per ottenere una pancia piatta e tonica non potrai quindi saltare le inevitabili serie di addominali.
Prima di iniziare controlla sempre bene la posizione della schiena: deve essere ben distesa, con tutte le vertebre aderenti al pavimento. Piega le gambe e metti le mani dietro le testa. Alza dolcemente il busto srotolando lentamente la colonna vertebrale, fino a metterti in posizione seduta, ed espirando profondamente. Ripeti l'esercizio 40 volte.
Fermati se la schiena inizia a farti male, per non rischiare una sciatica. Se invece senti dolore alle gambe non è grave, non hai nulla da temere!
7.Stimola i muscoli
Potresti comprarti un elettrostimolatore: non fanno miracoli, ma possono aiutarti a tonificare la fascia addominale. La stimolazione elettrica provoca contrazioni della durata di 1-5 secondi in base all'intensità. Se la utilizzi correttamente (e seguendo i consigli di un esperto) puoi ottenere risultati eccellenti a livello di tonicità della pelle. Piccolo consiglio prima dell'acquisto: assicurati che gli elettrodi adesivi tengano anche dopo 5 utilizzi.
8.Pedala in aria
Ti ricordi quanto ti faceva soffrire pedalare in aria durante il corso di ginnastica? È normale, perché la pedalata fa lavorare gli addominali più di qualunque altro esercizio. È molto efficace, soprattutto se respiri in modo corretto.
"Stai dritta", dicevano le mamme... Questo insegnamento vale ancora di più per te, perché raddrizzando la postura e tenendo la pancia in dentro migliorerai di molto la silhouette.
Il bacino femminile tende naturalmente a posizionarsi in avanti e a mettere in evidenza la pancia. Stare dritte è quindi la prima cosa da fare, anche per favorire un incedere più armonioso e dare sollievo alla schiena e alla colonna vertebrale.
Quindi... stai dritta e la tua pancia farà altrettanto!
2.Fai il vacuum
Si tratta di un esercizio molto semplice che ti insegna a tenere la pancia in posizione corretta. Mettiti a carponi, a pancia in dentro, la schiena ben orizzontale e la testa allineata con il dorso. Rilassa la pancia, poi tirala in dentro. Espira quando tiri in dentro la pancia, conta fino a 10 e poi rilascia. È un esercizio molto semplice che ti insegnerà a tenere la pancia in dentro come riflesso automatico e a far lavorare gli addominali obliqui, in particolare il muscolo traverso. Durante l'esercizio però non devi avvertire dolore; all'inizio non ripeterlo più di 2 o 3 volte di seguito.
3.Fai lavorare gli addominali in ufficio
Esistono movimenti discreti e molto efficaci che puoi fare ogni giorno per appiattire la pancia: diversi mini-esercizi ripetuti più volte durante la giornata sono più efficaci di una seduta in palestra una volta alla settimana. Eccone alcuni.
Quando sei seduta alla scrivania, appoggiati ai braccioli della poltrona, fai aderire bene la colonna vertebrale allo schienale e solleva le ginocchia contemporaneamente. Conta fino a 7 e poi rimetti i piedi a terra. Ripeti più volte il movimento.
4.Fai lavorare gli addominali sui mezzi pubblici
Puoi utilizzare al meglio anche questo lasso di tempo, in cui di solito non puoi fare altro. Quando sei in piedi, alza una gamba di qualche centimetro e mantieni la posizione contraendo gli addominali. Solleva la gamba un po' più in alto e disegna dei piccoli cerchi con il piede. Sentirai gli addominali che si contraggono e lavorano.
5.Tira dentro la pancia mentre cammini
Camminare 30 minuti al giorno è un gesto indispensabile per restare in buona salute e in ottima forma, mentre tenere la pancia in dentro è sufficiente per far lavorare gli addominali. Unisci allora l'utile al dilettevole, approfittando delle camminate per contrarre gli addominali. Tenere la pancia in dentro mentre cammini deve diventare automatico.
6.Procurati un tappetino
Gli esercizi addominali a terra sono i più faticosi ma anche i più efficaci. Per ottenere una pancia piatta e tonica non potrai quindi saltare le inevitabili serie di addominali.
Prima di iniziare controlla sempre bene la posizione della schiena: deve essere ben distesa, con tutte le vertebre aderenti al pavimento. Piega le gambe e metti le mani dietro le testa. Alza dolcemente il busto srotolando lentamente la colonna vertebrale, fino a metterti in posizione seduta, ed espirando profondamente. Ripeti l'esercizio 40 volte.
Fermati se la schiena inizia a farti male, per non rischiare una sciatica. Se invece senti dolore alle gambe non è grave, non hai nulla da temere!
7.Stimola i muscoli
Potresti comprarti un elettrostimolatore: non fanno miracoli, ma possono aiutarti a tonificare la fascia addominale. La stimolazione elettrica provoca contrazioni della durata di 1-5 secondi in base all'intensità. Se la utilizzi correttamente (e seguendo i consigli di un esperto) puoi ottenere risultati eccellenti a livello di tonicità della pelle. Piccolo consiglio prima dell'acquisto: assicurati che gli elettrodi adesivi tengano anche dopo 5 utilizzi.
8.Pedala in aria
Ti ricordi quanto ti faceva soffrire pedalare in aria durante il corso di ginnastica? È normale, perché la pedalata fa lavorare gli addominali più di qualunque altro esercizio. È molto efficace, soprattutto se respiri in modo corretto.
Supina,
con le mani dietro la testa, inspira mentre distendi le gambe ed espira
mentre riavvicini i piedi. La pancia deve essere in dentro al momento
dell'espirazione. Fai alcune serie di 20 rotazioni (ma mai dal basso
verso l'alto: sarebbe inefficace). Provi dolore? È normale! Gli esercizi
addominali più efficaci sono anche i più dolorosi. Per ritrovare la
pancia piatta dovrai quindi soffrire un po'.
9.Riscopri il salto della corda
Il salto della corda, probabilmente uno dei tuoi giochi preferiti da bambina, può diventare un esercizio molto faticoso se praticato come sport. Il suo punto di forza è che fa lavorare tutti i muscoli del corpo (le gambe, le braccia) e rinforza il fiato. Se è da molto che non fai sport, comincia con un po' di riscaldamento camminando, perché il salto della corda, anche se non sembra, è un esercizio molto faticoso.
Il modo migliore per saltare? A piedi uniti, con le ginocchia leggermente flesse, fai dei saltelli. L'ideale è fare 60-70 salti al minuto per 2-3 minuti.
Procurati un buon paio di scarpe ammortizzate e una corda adatta alla tua altezza (deve partire dalle anche e sfiorare il pavimento, mantenendo i gomiti aderenti al corpo). Infine, concludi ogni seduta con un po' di stretching per evitare indolenzimenti muscolari.
10.Datti agli sport di resistenza
Anche se segui tutti i nostri consigli pratici dovrai per forza fare un po' di sport di resistenza per ritrovare e mantenere la pancia piatta. Gli sport di resistenza come la bicicletta, il nuoto o la corsa aiutano a smaltire i chili in eccesso mobilizzando le nostre riserve di zuccheri e di grassi e aumentando il tasso di ormoni "brucia grassi" (il testosterone e l'ormone della crescita).
Non dimenticare che più muscoli abbiamo, più bruciamo calorie e più dimagriamo (anche se non avrebbe senso cercare di trasformarti in una body-builder). L'ideale sarebbe praticare almeno 30 minuti di sport al giorno. Ma una bella camminata quotidiana ricordando di contrarre gli addominali è già un buon inizio. Con questi dieci consigli facili da mettere in pratica ritroverai la pancia piatta in men che non si dica!
9.Riscopri il salto della corda
Il salto della corda, probabilmente uno dei tuoi giochi preferiti da bambina, può diventare un esercizio molto faticoso se praticato come sport. Il suo punto di forza è che fa lavorare tutti i muscoli del corpo (le gambe, le braccia) e rinforza il fiato. Se è da molto che non fai sport, comincia con un po' di riscaldamento camminando, perché il salto della corda, anche se non sembra, è un esercizio molto faticoso.
Il modo migliore per saltare? A piedi uniti, con le ginocchia leggermente flesse, fai dei saltelli. L'ideale è fare 60-70 salti al minuto per 2-3 minuti.
Procurati un buon paio di scarpe ammortizzate e una corda adatta alla tua altezza (deve partire dalle anche e sfiorare il pavimento, mantenendo i gomiti aderenti al corpo). Infine, concludi ogni seduta con un po' di stretching per evitare indolenzimenti muscolari.
10.Datti agli sport di resistenza
Anche se segui tutti i nostri consigli pratici dovrai per forza fare un po' di sport di resistenza per ritrovare e mantenere la pancia piatta. Gli sport di resistenza come la bicicletta, il nuoto o la corsa aiutano a smaltire i chili in eccesso mobilizzando le nostre riserve di zuccheri e di grassi e aumentando il tasso di ormoni "brucia grassi" (il testosterone e l'ormone della crescita).
Non dimenticare che più muscoli abbiamo, più bruciamo calorie e più dimagriamo (anche se non avrebbe senso cercare di trasformarti in una body-builder). L'ideale sarebbe praticare almeno 30 minuti di sport al giorno. Ma una bella camminata quotidiana ricordando di contrarre gli addominali è già un buon inizio. Con questi dieci consigli facili da mettere in pratica ritroverai la pancia piatta in men che non si dica!
Etichette:
alimentazione scorretta,
armonioso,
bacino femminile,
bikini,
cattiva digestione,
colonna vertebrale,
consigli,
donne,
esercizio molto semplice,
pancia piatta,
salute,
semplici,
un'antiestetica pancetta
Iscriviti a:
Post (Atom)
Etichette
: capelli grassi
: olio d`oliva
abbronzatura
acido ellagico
acido folico
acquisto
agrumi
alimentari
alimentazione
alimentazione molto ricca di frutta
alimentazione sana
alimentazione scorretta
alimenti
alimenti organismo
alimento
allergia
amminoacidi
annusare
anticellulite
antireumatiche
antitraspiranti
antociani
apparato cardiovascolare
arance
arancia
argilla verde
armonioso
aromaterapia
ascelle
asparagi
azione antiossidante
B
bacino femminile
bella stagione
bellezza
benefici dell'insalata
benessere
bikini
bioflavonoidi
bromelina
buccia d’arancia
C
caldo
calorie
capelli e mare
capelli nutriti
capello
capillari
carboidrati
carenza di potassio
cattiva digestione
cefalo
cellulite
cibo
ciliegie
circolazione
colesterolo
collagene
colonna vertebrale
come capire se la dieta funziona
composti naturali
consigli
consumo eccessivo di grassi e zuccheri
contro la cellulite
corpo
corretta alimentazione
crampi
creme
creme di bellezza
creme solari
crescione
crescita sana
cuoio capelluto
cuore
cura del corpo
dentice
depurative
diabetici
dieta
dieta e salute
dieta efficace
dieta mediterranea
difese immunitarie
digeribilità
dimagrimento
dimagrire
disintossicanti
diuretiche
dolori articolari
donne
doppie punte
effetti benefici
effetto diuretico
energetiche
equilibrio idrico
esercizio molto semplice
estate
fango del mar morto
fattore di protezione
fibre
fibre muscolari
fichi
flusso asfissiante
fonte di calcio
forma fisica
formaggio
fragole
frutta
frutto
fruttosio
gelato
ghiandole sudoripare
girovita
gonfiori
grasso
i dieta
ictus
impulsi nervosi
infarto
insalata
integratori
intestino
invecchiamento
ketchup
lattuga
legumi
limone
look di una donna
magnesiu
mancanza di elasticità
mangiare l'insalata
maschera assorbente
massaggi avanti pagina successiva
melograno
metabolismo
minerali
mirtilli
more
muggine
muscoli
nasello
news
notizie
novità
nutrizionisti
obiettivo benessere
oligominerali
orata
ortaggi
pancia piatta
pasta
patologie
pediatria
pelle
peperoni
perdere l'appetito
perdita di peso
pesce
pesce spada
ph del sangue
pomodori
pomodoro
pompelmo
potassio
pranzi estivi
pranzo
prodotti ittici
profumi
proprietà
proprietà dei cibi
proprietà nutrizionali
proteine
prugne
Purifica i capelli
raggi solari
raggi uv nocivi
rame
restare in forma
ribes
ricchezza in acidi
ricetta
ricette
ricotta
ricotta di pecora
ricotta fresca
rimedi
rimedi della nonna
rimedi naturali
sali minerali
salsa
salute
salute della pelle
sardina
secrezioni di ormoni maschili
semplici
sgombro
shock emotivo
sicurezza alimentare
sistema immunitario
sistema nervoso
sogliola
spigola
succo
tessuto nervoso
tonno
triglia
un'antiestetica pancetta
usi
uva
verdura
verdure
vitamine
vitamine A
yogurt
zinco