Fino a
che punto giova alla linea ridurre grassi e carboidrati e accontentarsi
di porzioni ridotte e di pietanze scondite? Così facendo il metabolismo
si blocca. Ecco come mantenerlo attivo con gusto.
Negli ultimi decenni, l’evoluzione tecnologica ha ridotto drasticamente
il nostro fabbisogno di energia e dunque di calorie, sia per muoverci
sia per mantenere caldo il corpo. Di questa energia, fornitaci dai
carboidrati e dai grassi oggi ne serve molta meno rispetto a 30-40 anni
fa.Bisogna poi tener conto della riduzione del metabolismo a partire dai
25 anni. Questo significa che, a parità di attività fisica svolta, i
consumi energetici si riducono gradualmente. Per comprendere le
conseguenze che “peseranno” su una persona che non percepisce la
graduale riduzione nel tempo del suo fabbisogno energetico è sufficiente
ricordare che per ogni 100 calorie assunte quotidianamente in più
rispetto alle necessità, il peso aumenta di 100 grammi la settimana e di
5 chili all’anno.
Troppe proteine ingrassano!
Il fabbisogno di carboidrati (in particolare di zucchero bianco e
farine raffinate) e grassi (soprattutto animali, come il burro) in una
donna di 40 anni non deve quindi essere eccessivo. Questo però non
significa che si debba esagerare con gli alimenti proteici che vanno
apportati nella giusta quantità (circa un grammo per ogni chilogrammo di
peso ideale). Sarebbe utile a questo proposito tenere a disposizione
delle tabelle con la composizione degli alimenti, per conoscere con
precisione il contenuto proteico dei vari cibi. Un eccesso di proteine,
infatti, può tradursi in iperuricemia, iperazotemia e in un
affaticamento renale che provoca ristagni e rallentamenti metabolici.
Ecco il menu per dimagrire senza dover patire la fame
La strategia per evitare la percezione di vuoto gastrico provocato
dall’assenza di pane e pasta condita, sta nella quotidiana assunzione di
generose quantità di ortaggi di stagione (anche un chilo al giorno) e
di frutta fresca (200-300 g al giorno). Ortaggi e frutta, oltre a
garantire sazietà con poche calorie (mediamente 20 kcal per etto gli
ortaggi; 40-50 kcal per 100 g di frutta) rispetto alle 340-350 di 100 g
di cereali (pasta, riso, orzo ecc.) abbassano l’indice glicemico dei
carboidrati grazie al loro contenuto di fibre e favoriscono la
depurazione per l’apporto di antiossidanti, acqua, fibra e potassio.
Analogamente la frutta offre infinite possibilità di preparare
voluminosi dessert, sani, gradevoli, ipocalorici.
martedì 25 giugno 2013
Menu per dimagrire senza dover patire la fame
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